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Ecco Storia del nuovo cognome, secondo romanzo del ciclo dell'Amica geniale. Cominciate a leggere e la scrittura vi catturerà. Ritroverete subito Lila ed Elena, il loro rapporto di amore e odio, l'intreccio inestricabile di dipendenza e volontà di autoaffermazione.
Lila ed Elena hanno sedici anni e si sentono entrambe in un vicolo cieco. Lila si è appena sposata ma, nell'assumere il cognome del marito, ha l'impressione di aver perso se stessa. Elena è ormai una studentessa modello ma, proprio durante il matrimonio dell'amica, ha scoperto che non sta bene né nel rione né fuori. Le vicende dell'Amica geniale riprendono a partire da questo punto e ci trascinano nella vitalissima giovinezza delle due ragazze, dentro il ritmo travolgente con cui si tallonano, si perdono, si ritrovano. Il tutto sullo sfondo di una Napoli, di un'Italia che preparano i connotati allarmanti di oggi. Della trama non anticiperemo niente. Storia e forza della scrittura fanno tutt'uno al punto che ci pare sconveniente guastare al lettore il piacere di leggere sorprendendosi a ogni pagina. Meglio dunque abbandonarsi a Lila ed Elena: conoscerle a fondo, riconoscersi sia nella tendenza alla conformità acquiescente sia nella caparbia determinazione a prendere in mano il proprio destino.
Dell'Amica geniale hanno detto:
«È un libro che trabocca dall'anima come un'eruzione del Vesuvio».
(Paolo Mauri – La Repubblica)
«Una scrittura densa, sotterranea, odorosa. Che incanta come una danza».
(Chicca Gagliardo – Glamour)
«È un bellissimo Bildungsroman, anzi due, anzi più di due. Il romanzo di una generazione di amici-nemici».
(Paolo Di Stefano – Corriere della Sera)
«Una meraviglia senza margini e senza generi».
(Valerio Calzolaio – Il Salvagente)
«Elena Ferrante se ne sta lì a dimostrare
che la letteratura può guarire dai mali del presente, curare lo spirito, fungere da antidoto all'affanno di riconoscersi nella contemporaneità di un Paese sempre più respingente».
(Titti Marrone – il Mattino)
«Ha il respiro lungo della memoria l'ultimo romanzo di Elena Ferrante».
(Anna Maria Crispino – Leggendaria)
«Se potessi tornare indietro, non lo leggerei, m'è piaciuto troppo».
(Marina Vitale – Letteratu.it)
«Un testo che va letto e riletto (ma per farlo ancora più tuo lo si dovrebbe copiare e ricopiare)».
(Marina Terragni – Via Dogana)
«Un'epopea da non perdere».
(Bia Sarasini – Società italiana delle letterate)
«Elena e Lila. Ciascuna è per l'altra l'amica geniale: una potenzialità inespressa, un pungolo e un rimpianto, un oggetto dell'invidia e un orizzonte del desiderio».
(Beatrice Manetti – L'indice dei libri)